LA SPEDIZIONE PER LA RICERCA DEL PASSAGGIO DI NORD-EST

Dai vari tentativi di esplorazione dell’Artico fatti da molti popoli, si sapeva che il bacino artico era per tre quarti circondato da terre americane ed asiatiche. La parte di costa asiatica fu esplorata, anche se in modo non esaustivo, dagli inglesi, dagli svedesi e dai russi; la parte centrale era ancora inesplorata.

La spedizione di Nordenskjold sarebbe stata feconda per la scienza e per il commercio pochè, come disse G. Bove nel discorso tenuto a Roma il 10 febbraio 1878”….in quest’anno s’apre all’esercizio la ferrovia degli Urali che stabilisce una comunicazione più breve possibile tra l’est e l’ovest. L’impresa nostra tende a donare al comercio tutte quelle arterie fluviali che cadono ad angolo più o meno retto su quella gran linea di ferrovia e di fiumi….ne saranno migliorate in un lontano avvenire le sorti di paesi immensi…….” E conclude”…per il bene di tutti”.

 Il 24 settembre 1877 mentre Giacomo Bove tornava sulla Washington da Capo Scaletta (stretto di Messina) dove si trovava per lo studio delle correnti marine, ricevette la notizia di essere stato scelto per partecipare alla spedizione scandinava di Adolf Erik Nordenskiold. Da quel momento iniziò per lui un periodo di grande impegno. Si recò a Genova e Torino per approfondire la conoscenza dei territori ove si sarebbe recato; perfezionare il francese e l’inglese ed imparare una nuova lingua: lo svedese.

A gennaio partenza per Verona, Monaco (Germania) ed infine Stoccolma. Il 24 giugno 1878 la spedizione partì da Carlskroma e costeggiando tutta la Norvegia, il 16 luglio entrò nel Mar Glaciale Artico. La nave “Vega” (ex baleniera) era accompagnata dai piccoli vapori “Lena”, “Express” e “Fraser”. Nel Mar di Kara primo incontro con il popolo dei SAMOIEDI.

Ad agosto incominciarono a trovare il mare ghiacciato. Mentre esploravano la zona intorno l’arcipelago di Dixon, Giacomo Bove scoprì un arcipelago nuovo che battezzò “VEGA” e ad alcune delle isole, con il permesso di Nordenskiold, diede nomi italiani: isola “Re Umberto” (in onore di S.M. il Re); isolotto “Brin” (ministro della Marina); isola “Negri” (commendatore della Società Geografica Italiana); isola “Bucchia” (ammiraglio); isola “Correnti” (presidente della Società Geografica Italiana); isola “Accinni” (comandante) ecc. La punta “Correnti” fu poi ribattezzata Capo BOVE in omaggio a colui che l’aveva rilevata.

Salutate le navi “Express” e “Fraser” partite per il Jenissei ove avrebbero trovato grano continuarono il loro percorso. Il 17 agosto fecero esplorazioni nello stretto di TAIMIR e, sotto una colonna di pietre, lasciarono una carta scritta in tre lingue (svedese – inglese – russo) che diceva: “La Spedizione Artica Svedese composta delle due navi “Vega” e “Lena”, partita da Porto Dickson il 10 agosto 1878, ha ancorato in questa baia, dalla quale partirà alla volta di Capo Celiuskin non appena le nebbie si siano dissipate.

Si prega di mandare la presente lettera a S. M. il Re di Svezia e Norvegia.Da bordo della “Vega” lì 17 agosto 1878.” (firmato) A. E. Nordenskiold.

Sempre ad agosto doppiarono per la prima volta nella storia “Capo Celiuskin”. L’ufficiale russo di bordo, in quell’occasione, si vestì in alta uniforme e fece gli onori di casa a nome dell’Imperatore di tutte le Russie. Diede loro il benvenuto anche un colossale orso bianco. La gioia a bordo era immensa! Alle bocche della Lena la nave “Lena”si separò dalla “Vega” e si diresse a sud. La spedizione proseguì verso est trovando ghiaccio sempre più compatto e pack sino a quando il mare gelò totalmente e li obbligò a fermarsi nella terra dei CIUKCI il 28 settembre 1878. Ancorarono ad un ghiacciane e svernarono presso PITLEKAI fino al luglio 1879. In quel periodo studiarono a fondo il popolo dei Ciukci e la loro civiltà e fecero osservazioni idrografiche (Giacomo Bove era l’idrografo di bordo), meteorologiche, zoologiche e botaniche.

Ripartirono il 18 luglio 1879 e finalmente il 20 luglio attraversarono lo Stretto di Bering; con le bandiere di gala issate salutarono il passaggio con cinque colpi di cannone. Fecero escursioni in Alaska e all’isola di San Lorenzo poi, il 2 settembre, arrivarono a Yokohama dove ricevettero grandissimi festeggiamenti. Da lì attraverso l’oceano Indiano e il canale di Suez arrivarono a Napoli il 14 febbraio 1880.